La Ferrari è una presa in giro per la Formula 1

Non so cosa sia peggio per Carlos Sainz e Charles Leclerc: presumere che ogni gara la propria squadra li boicotterà, o doverlo giustificare in seguito.
Che non c’era ritmo, ha detto lo spagnolo dopo il GP d’Ungheria in cui si sono assolutamente ritratti.
Nessun ritmo, nessuna buona strategia, nessun cambio gomme decente… La Ferrari non è più un ‘meme’, è direttamente una presa in giro.
Difficile giustificare Mattia Binotto, il capo della Scuderia, che ha l’audacia di dire che non avevano ritmo. Come se ciò giustificasse mettere Leclerc su gomme dure che non funzionavano (se l’abbiamo visto tutti in televisione, come potrebbero non vederlo!) o che hanno fallito Sainz non una ma due volte. Due pit stop, due miss! In che testa sta?
Il primo nome che dovrebbe comparire nell’elenco dei colpevoli è quello del capo della strategia della squadra, lo spagnolo Iñaki Rueda. Avrebbe dovuto essere mandato ad altre responsabilità a Maranello molto tempo fa, come prendersi cura delle petunie o ritirare i biglietti del museo per la casa di Enzo Ferrari, ma è ancora lì. Non c’è Gran Premio quest’anno (per tornare indietro) che non abbia commesso ben tre gravi errori. In qualsiasi lavoro, se non ci sono risultati, di solito ci sono licenziamenti. Anche con buoni dati si fa a meno dei grandi professionisti, se non si ottengono nemmeno…
Alla Red Bull si leccano le labbra. In un anno in cui non sono usciti grandi favoriti, stanno regalando loro il Mondiale a volontà. Chi penserà ora di poter superare gli 80 punti di vantaggio di Verstappen con cui va in vacanza?
Il minimo che i responsabili della comunicazione in Ferrari, che sono tanti e bravissimi, possono fare è non prendere per stupidi i loro tifosi. La più grande squadra sportiva del mondo dei motori non può permettersi di mettere in imbarazzo milioni di persone. Basta, per favore.